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  Va - Tv : 90-80


































 

Storia dei galletti e di chi gli insegn≥ a volare

Fatemi, fatevi, insomma facciamoci un favore. Spediamo una cassetta di questa partita a Boscia Tanjevic. Facciamogli vedere cosa Φ un playmaker, indichiamo con chissα quale diavoleria elettronica il numero 5 biancorosso. Facciamo vedere il miglior play dÆItalia, uno che dα 8 assist (ma sarebbero stati ben di pi∙ se contassero anche quelli poi impediti dal fallo di un difensore) uno che annulla lÆaltro playmaker azzurro. La partita comincia con un pronti via cinque a zero firmato da Mrsic. E prosegue su questi binari per un bel poÆ, con il Benetton che rimane aggrappato a 8-10 punti di distanza. Tutta Varese gioca alla grande, compreso Daniel Santiago che recupera 5 palloni e chiude un paio di contropiedi con lÆunica cosa che gli riesce veramente bene, gli schiaccioni. Il Benetton, complice anche una folle scelta tattica di Obradovic, che non gioca mai con due lunghi, giochicchia sospinto in particolare da Nicola, attaccante totale e da Williams, quando viene lasciato libero dal Menego. Nel secondo tempo per≥ la distanze si accorciano, complice lÆabituale calo di Pozzecco, che non pu≥ giocare a livelli stratosferici per quaranta minuti di fila, ma che deve gestirsi. Il Benetton arriva a un punto di distacco. Ma a quel punto Varese reagisce e dimostra perchΘ Φ la prima in classifica. Il Benetton si suicida lasciando che il povero Rebraca venga sistematicamente raddoppiato da Mrsic o da De Pol, ben contenti di abbandonare Pittis. I quintali di palloni recuperati dalla difesa biancorossa creano un parziale di 14-2. A quel punto il Menego, gran capo di Varese, decide che la partita Φ finita. Servito in contropiede, vola, schiaccia e manda tutti a casa. Il Palaignis, gremito in ogni ordine di posti, ringrazia e festeggia. Varese Φ ancora prima. La chiave tattica della partita sta nei giocatori di Varese. Spesso Varese ha giocato con un play (Pozzecco) e quattro ali (Meneghin, Mrsic, Vescovi e De Pol) raddoppiando sempre sul pivot e girando come una trottola sugli esterni. LÆintercambiabilitα della difesa varesina Φ incredibile. LÆunico blocco che serve a qualcosa Φ quello per portare Pozzecco sul centro, tutti gli altri cambi vengono annullati. Quando poi in difesa funzionano anche i lunghi, come Galanda e Santiago, sono dolori. Il Jack ha fatto virgola, ma ha tenuto degnamente Rebraca fino allÆarrivo del raddoppio. In attacco Varese gioca semplice, tutti guardano il canestro, nessuno deve rinunciare a un tiro perchΘ glielo ordina il coach. Ma soprattutto pesca sempre lÆuomo libero, e il 10/18 al tiro da tre Φ emblematico ( e pensare che il Pozz e Meneghin hanno fatto 0/6 in due). Ma un uomo Φ sugli scudi pi∙ di tutti: Alessandro De Pol. Fino a due anni fa era solo un difensore, ora Φ la migliore ala dÆItalia, nessuno escluso. Gli mancava pericolositα in attacco e lui ha risposto mettendo su il miglior tiro da tre del campionato. Grosso lo Φ sempre stato, ma Recalcati, lÆeminenza grigia dietro il successo varesino, gli ha tolto le catene e lo ha lasciato libero, come ha fatto con tutti gli altri. LÆesatto opposto di Obradovic, che ha dimostrato di essere un ottimo allenatore, ma di ippica, nel momento in cui ha rinunciato a giocare con i due lunghi.. E non pu≥ dire di non averne. Ha sbagliato la lettura della partita, lasciando troppo in campo Bonora e Pittis, nulli in attacco, facendo la felicitα della difesa. Pittis era l∞ per mettere un freno a Mrsic, e difatti il freno ha impedito a Mrsic di andare oltre i 30, ovviamente senza neanche una forzatura. Chissα dove lÆabbiamo pescato il croatoà